In un'epoca in cui il sensazionalismo la fa da padrone
e di come questo costituisca una cartina di tornasole
della tendenza sociale imperante, concepire
l'arte come mezzo espressivo - nell'accezione più
pura del termine - al servizio del sociale, diventa
quasi una sorta di anacronismo dal quale rifuggire,
in quanto le logiche dominanti, proprie alla società
dello spettacolo, giocoforza, trovano terreno fertile
anche (o, soprattutto) nell'arte.